fashion revolution italia film festival

Si è svolto all’Istituto Europeo di Design l’evento finale della prima edizione di Fashion Revolution Italia Film Festival, concorso dedicato alla narrazione video come strumento di cambiamento sociale e ambientale.

Nello Spazio Teatro di IED Milano (via Pompeo Leoni 3), l’evento finale ha visto la partecipazione di professionisti del settore, giovani creativi e voci autorevoli della moda, della stampa, del cinema e della cultura visiva, con panel, proiezioni e premiazione dei tanti film in gara.

Due le categorie di concorso – social media e short movie – per un insieme di video che promuovono comportamenti virtuosi e sostenibili nella filiera della moda o che evidenziano le problematiche etiche che questa industria porta con sé.

I VINCITORI

Ad essere premiato per la categoria Short movie è Biofilia della giovane Giorgia Capitani: “se dovessimo sparire dalla Terra, lasciando dietro di noi solamente una quantità enorme di vestiti, cosa succederebbe? Sarebbero in grado di fondersi con il mondo organico, diventando nutrimento dell’ecosistema?” si chiede l’autrice. Il film immagina che i capi sotterrati, immersi, appesi e avvolti, a diretto contatto con la Natura, possano riprendere vita, impersonificando la Natura stessa, per poi interrompere e concludere il loro processo di biotrasformazione, venendo conservati ermeticamente sottovuoto.

Per la categoria Social media, dedicata ai video ancora più brevi il vincitore è Alberto Daniele Troiano, con un video dai toni molto diretti: ironizza e prende spunto dai classici video unboxing di prodotti fast fashion di cui i social sono pieni, dove gli aggettivi “fantastico” e “incredibile” si sprecano. Si va poi a scoprire l’altra faccia di questo mondo, svelando la cruda e amara realtà che c’è dietro questi capi: sfruttamento del lavoro, sovrapproduzione e inquinamento massivo.

“Fashion Revolution è un movimento nato dopo il disastro del Rana Plaza nel 2013, che tolse la vita a 1138 persone e ne ferì più di 2000. Da allora Fashion Revolution si batte per ottenere dignità salariale per chi lavora nella catena di produzione della moda. Per quest’anno Fashion Revolution Italia ha deciso di dare voce a chi vuole esprimere i propri valori di sostenibilità e giustizia attraverso il medium filmatocommenta Marina Spadafora, country coordinator di Fashion Revolution Italia. – È stato naturale stabilire a tale scopo una partnership con una scuola di creatività come IED, dove collaboro professionalmente quale docente di sostenibilità per i corsi master e bienni specialistici.”

Collaborare con Fashion Revolution Italia e ospitare il primo Fashion Revolution Italia Film Festival è per IED un’espressione chiara della propria mission: formare designer consapevoli e connessi con le grandi sfide del contemporaneo, creativi liberi e allo stesso tempo impegnati – commenta Umberto Sannino, Head of Fashion School IED Milano. – È un ulteriore modo per valorizzare il linguaggio visivo – parte integrante della nostra formazione al progetto – come strumento potente di sensibilizzazione e attivazione culturale”.

Durante l’evento, si sono confrontate sul palco personalità come Matteo Keffer (regista), Matteo Marostica (regista e docente IED), Olmo Parenti (regista), Angela Rui (curator, researcher, Head Master of Arts Program in IED Milano), Umberto Sannino (Head of Fashion School IED Milano nonché Course Leader di Textile Design Eco Threads IED Firenze), Sara Sozzani Maino (creative director Fondazione Sozzani), Marina Spadafora (country coordinator di Fashion Revolution Italia), Jordan Stone (regista e produttore), Matteo Ward (CEO Inside Out Fashion Textiles Home), con la moderazione della giornalista Elisa Pervinca Bellini.

ph. Elisa Bontempo, Simone Colombo